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Rifiuti, impianti in tilt
L'emergenza, dunque, è dovuta a un rallentamento negli impianti di tritovagliatura dei rifiuti
A Napoli Nord sembra di essere tornati indietro nel tempo e di rivivere la crisi rifiuti che sconvolse regione e Paese fino 8 anni fa. Ieri, come negli ultimi giorni, è tornato il panorama di montagne di sacchetti a invadere le carreggiate (a Secondigliano), sono tornati i cassonetti stracolmi (a Chiaiano), le mosche e le discariche davanti a parchi e scuole (Pianura). Ma anche piazza San Domenico Maggiore, in pieno centro storico, ieri sera era un immondezzaio. Poco meglio, invece, piazza del Gesù. Alla base della nuova emergenza «un problema allo Stir che causa disagi alla raccolta in tutta l'area nord, da Secondigliano fino a Pianura», spiega Francesco Iacotucci, amministratore unico di Asìa. «Probabilmente si tratta di un guasto a un nastro, che ha creato un rallentamento alle operazioni», aggiunge l'assessore comunale all'Ambiente Raffaele del Giudice. Ma non è tutto, perché queste ore di apnea potrebbero rivelarsi un assaggio di quello che avverrà a settembre, quando il termovalorizzatore di Acerra chiuderà i battenti per 20 giorni circa, causa manutenzione. «Il piano al vaglio della Regione - prosegue Del Giudice - è di consegnare i rifiuti alle società provinciali dei vari capoluoghi, che tramite gara affideranno lo smaltimento presso gli impianti dedicati in altre zone d'Italia».
L'emergenza, dunque, è dovuta a un rallentamento negli impianti di tritovagliatura dei rifiuti. Iacotucci parla di «code che si sono venute a creare negli ultimi giorni negli Stir gestiti da Sapna». «Secondo la mia esperienza - dice l'assessore Del Giudice - dovrebbe trattarsi di un nastro che si è rotto». Speriamo non sia solo un antipasto della possibile crisi autunnale, quando verrà chiuso il termovalorizzatore: come si regolerà il Comune per lo smaltimento? «Sono 551 i Comuni che conferiscono i rifiuti ad Acerra - continua Del Giudice - E tutti dovranno adeguarsi alla situazione